Tutti gli articoli di Rita Di Ianni

Perché faccio parte del MCE

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Ho letto l’appello pubblicato dal MCE sui voti e mi è tornato in mente un ricordo che avevo accantonato.
Durante gli anni del liceo ho avuto un professore di Storia e Filosofia che credeva fermamente nella non utilità di dare voti. E applicava questo cercando di non fare verifiche in classe ma proponendo delle interrogazioni ‘propositive’ su un argomento trattato o che comunque girasse intorno al tema del momento.
Mi ricordo che, mentre stavamo affrontando Kant, io a casa mi ero letta un libricino che intitolava pressapoco così “Ritrattino di Kant a uso personale di mio figlio”.  L’esposizione di questa lettura fu sufficiente per verificare che stavo seguendo con il giusto spirito il programma. Quando arrivavano le pagelle c’erano sempre voti di Storia e Filosofia positivi e poco variabili tra di noi.

La scuola che ho frequentato era considerata selettiva e di vecchio stampo. Gli argomenti da trattare erano tanti e le verifiche fioccavano continuamente.

Questo professore però richiedeva altri tempi di apprendimento e coinvolgimento, la cosa mi lasciava tanto perplessa. Mi sentivo talmente schiacciata da tutte le scadenze e dal dover tenere il passo col tempo che ho cominciato a tralasciare le sue materie.

Oggi, che ho 30 anni e lavoro con i bambini al di fuori degli orari dettati dalla scuola, comincio a capire cosa voleva trasmetterci e la grande idea di scuola che c’era dietro a questa scelta.

Comincio a capire perché vivo quotidianamente con un gruppo di bambini, più o meno sempre lo stesso, il momento dei compiti e mi trovo a collaborare con chi a scuola c’è e prova a pensare a ritmi diversi.

Mi ritrovo oggi a scrivere dopo esser tornata da un laboratorio tenuto da un gruppo di insegnanti che fanno parte di un movimento chiamato Movimento di Cooperazione Educativa.

In questo laboratorio ci siamo ritrovate in una stanza buia, senza poter vedere niente, con ciascuno davanti a sé un pezzo di creta e come unica richiesta quella di modellare l’emozione che ci suscitava questa esperienza. Sembra un pò naif e anche filoromantica, ma da una cosa così semplice sono venute fuori tantissime riflessioni. Le insegnanti che conducevano ci hanno raccontato che la loro scuola ha l’abitudine di aprire le porte una volta l’anno ai soli genitori per incontrarsi con loro nello sperimentare questo tipo di attività che solitamente coinvolgono i loro figli.

Nel MCE gli insegnanti condividono esperienze di scuola.

Io, che nel corso degli anni sono diventata una matematica ed educatrice, ho trovato nelle sperimentazioni di insegnanti MCE percorsi didattici che hanno appassionato i ragazzi alla scienza. Ho trovato professori che lasciano compiti a casa che non hanno bisogno di libro, penna o quaderno, compiti che per la natura della richiesta hanno come risultato produzioni tra loro tutte diverse e tutte con una personale soluzione! Percorsi che appassionano ragazzi a una materia difficile come la matematica attraverso l’astronomia e l’osservazione del cielo.

Tutto questo l’ho trovato all’interno della scuola pubblica.

Ad oggi non so dire se questo professore di Storia e Filosofia è stato per me qualcosa di buono. In un contesto selettivo come quello del mio liceo io la sua scelta l’ho vissuta come una ribellione del tutto sua e personale, che non riuscivo a capire.

Per questo dopo tanti anni di scuola pubblica mi domando se l’energia e la spinta innovatrice non debba vivere in sperimentazioni isolate e spesso elitarie,  ma dentro quello che è nostro e pubblico.

La risposta più forte che fino ad ora ho trovato nella mia formazione è quella di questi insegnanti. Ci sono tante storie di piccole rivoluzioni intorno a noi che riescono a dare tanto alla scuola e cercano di farne tesoro.

Se mai si arriverà ad abolire i voti e a un contesto diverso dentro le classi sarà anche per il lavoro lungo e paziente di chi dentro la scuola, creando rete, opera e sperimenta.

APPELLO: http://www.mce-fimem.it/sui-voti-una-lettera-alle-scuole/

Rita

CANTIERI per la FORMAZIONE

CANTIERI per la FORMAZIONE

E r r a r e umano è…

navigare, scambiare, conoscere

Corso residenziale di formazione
per educatori, insegnanti, studenti

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CAGLIARI , 6-9 luglio 2015
SCUOLA primaria Santa CATERINA
Via N. Canelles, 1

Per info e iscrizioni scaricare il materiale informativo allegato

Volantino

Pieghevole

Consigli utili per arrivare

Presentazione
Errare è un tema adatto a chi educa. Il viaggio, reale o immaginario che sia, è una metafora del processo di crescita e di apprendimento. I significati del viaggiare sono molteplici, affascinanti e sempre attuali. Errare, rimanda anche alla possibilità di sbagliare, di perdersi, di cercare. È una dimensione importante del crescere che ci riporta al senso della vita e della crescita intese come ricerca e conoscenza di sé e del mondo intorno. Il viaggiatore è sensibile alla curiosità, volge lo sguardo all’avventura del conoscere. Viaggiando ci si imbatte in crocevia che portano a scelte tra direzioni alternative: non è facile abbandonare strade note ed affrontare imprevisti, ma è quella che intraprende chi ha il coraggio di cambiare. Al ritorno dal viaggio non siamo più gli stessi: come si ricomporranno i modelli conosciuti con le nuove mappe apprese nel corso del viaggio? Si tratta di domande importanti per chi si occupa di apprendimento.

Lo stage, messo a punto dall’Equipe Cantieri Mce per la formazione, si svolge alla scuola primaria S. Caterina, in centro a  Cagliari, dal 6 al 9 luglio 2015 .
Nei quattro giorni sono previste attività di accoglienza, plenarie e reading sui fondamenti della pedagogia Freinet.
Quattro i laboratori che indagheranno attivamente sulle dimensioni del viaggiare. Al termine dei quali si confronteranno i metodi  e le (buone) pratiche) messe in luce attraverso incontri plurimi ravvicinati: Word cafè .
Pensiamo che la Scuola per rinnovarsi abbia bisogno di allargare lo sguardo, di vedere il proprio lavoro inserito in contesti sociali ed educativi più ampi, per ritrovarne il senso e l’orgoglio. Per questo due serate consentiranno ai partecipanti di dialogare con esperti provenienti da ambiti diversi dalla pedagogia, incontrando nuovi punti di vista sul mondo dell’educare.
Mostre e scambi di materiali su bambini e città, materiali e strumenti scolastici accompagneranno le giornate dello stage.
Il finale dello stage propone una tavola rotonda tra operatori ed esperti per ritrovare una bussola, un orientamento nel momento di ritornare in contesti educativi. Il centro della conversazione è la scuola con le domande:  Cosa possiamo fare noi?  What we can do?  Un forum aperto,  teso a  far emergere:  ciò che nella scuola vorremmo trovare; ciò che invece c’ è;  ciò che si può fare.
L’ultimo atto dello stage guarda al futuro: ciascun partecipante potrà scegliere un tema di studio e di ricerca connesso al tema del viaggiare, impegnandosi a sperimentare nei luoghi educativi, un percorso di lavoro innovativo. Ogni azione sarà supportata da un tutor, che accompagnerà la progettazione e la pratica didattica attraverso l’uso di una piattaforma Mce dedicata.

ATTESTATO di frequenza
Il Movimento di Cooperazione educativa è associazione professionale  riconosciuta dal MIUR quale soggetto qualificato per la formazione del personale ai sensi del DM 177/2000 e D.M. 5.7.2005 prot.1224. Il corso può essere riconosciuto quale attività formativa dalle Università. Si rilascia attestato per 30 ore.

PARTECIPAZIONE, PRENOTAZIONI, SOGGIORNI E  COSTI:
INFO: www.mce-fimem.it
MCE-Sardegna  C. S. 348.8891478 –  C. L. 347.3912107 mce.sardegna@gmail.com
MCE-Cantieri   t. 041.952362 mce-ve@virgilio.it

L’educazione all’aperto

 

 Il MCE di Pisa vi invita al laboratorio residenziale L’EDUCAZIONE ALL’APERTO.

Ci attenderanno due giorni di formazione presso il Rifugio Del Freo, situato a più di 1000 metri tra la Pania (regina delle Apuane) e il Corchia.  Per rendere accessibile a tutti questa formazione il prezzo del laboratorio è dato unicamente dal costo del vitto e dell’alloggio presso il Rifugio (bisogna comunque prenotarsi per poter partecipare alla formazione).

Cosa ci aspetta lassù? Oltre a Francesca e Stefano,i gestori del rifugio,  ci aspettano esperienze di osservazione del cielo di giorno e di notte.. si costruiranno oggetti, strumenti, modelli di appoggio all’osservazione e di aiuto nell’interpretazione, si  vivrà l’arrivo del buio all’aperto, si ascolteranno racconti di miti sotto il cielo stellato…

a cura di Mia Vävare  (Outdoor education Svezia),  Luca Randazzo, Laura Santoni e Ilaria Sabatini (MCE Pisa), Rita Di Ianni e Laura Barbieri (gruppo nazionale MCE Pedagogia del Cielo)

“La connessione tra apprendimento ed emozione è una cosa che Freinet, con le sue tecniche, aveva intuito con grande chiarezza..[…]

L’emozione è una componente fondamentale della conoscenza, non sono cose che si possono scindere e separare”

Ortensia Mele – La memoria storica del MCE

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Chi nasconde chi?

Racconto l’esperienza sull’eclissi fatta con i bambini e le bambine del comune di Vicopisano

“Partiamo dalla parola. Cosa vuol dire eclissi? Chi nasconde chi? Perché un oggetto piccolo può nasconderne uno più grande? Passiamo qualche giorno a collezionare i più bizzarri esperimenti, fin quando Laura riesce ad eclissare con il suo pollice la grande faccia rotonda di Giancarlo. L’evidenza del suo gesto convince tutti[…]

Ancora una volta dobbiamo uscire dall’aula e dalla scuola per capire qualcosa dello spazio. I movimenti dei nostri corpi in uno spazio aperto e i giochi di incrocio tra i nostri sguardi ci hanno regalato un nuovo concetto, di primaria importanza: il concetto di grandezza apparente.” (Franco Lorenzoni)

1926815_1621776021390563_2852892764421202370_n   Tutto è cominciato dipingendo un Sole..

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Partendo da dati reali di distanze tra sole-terra e terra-luna abbiamo riportato tutto in scala (rispetto al diametro di 2 m del nostro sole).

11082573_1622121031356062_1673781943137933483_n   Quanti calcoli…ci fuma la testa!

1797529_1622121221356043_7270283860075551565_n     Il Sole è stato posizionato.

11037633_1622121301356035_7928090931209792873_n  La Luna è pronta.

10452317_1622121388022693_8732594106135716890_n   Il nostro occhio diventa la terra…

11013450_1622121488022683_8747354281944568476_n  E a circa 200 m dal sole..

1794783_1622121581356007_8138603969790985609_n    La luna eclissa il Sole!

Link interessanti:

Bambini contro l’oscurantismo (o anche l’eclissi salvata dai bambini).

Franco Lorenzoni ci dà qualche suggerimento per ragionare in classe sull’eclissi e provare a comprendere cosa accade in cielo, costruendo una grande eclissi in scala come quella che vi abbiamo raccontato.