Grazie a Oreste Brondo oggi siamo diventati sperimentatori scientifici.
Siamo partiti da una curiosa domanda
Dove finiscono i colori quando non c’è la luce?
per arrivare, non sappiamo bene COME neanche noi che c’eravamo, a questo
Un poeta, credo che fosse, un giorno disse: “l’intero universo è in un bicchiere di vino”.Non credo che sapremo mai che cosa intendesse lui con questo, perché i poeti non scrivono per essere capiti, ma è vero che se guardi un bicchiere di vino abbastanza da vicino, vedrai l’intero universo.
Ecco le cose della fisica: le torsioni del liquido e il riflesso nel vetro . E con la nostra immaginazione vediamo gli atomi. Evapora a seconda del vento e delle condizioni del tempo. Il vetro è un distillato di roccia terrestre e nella sua composizione sveliamo il segreto dell’età dell’universo e l’evoluzione delle stelle.
Quale strana schiera di componenti chimici ci sono nel vino? Come si sono formati? Ci sono fermenti, enzimi, sostrati e prodotti e lì, nel vino, si fonda la grande generalizzazione: tutta la vita è fermentazione. Neppure puoi scoprire la chimica del vino senza scoprire, come fece Pasteur, la causa di tante malattie.
Com’è intenso il colore del vino che proietta la sua presenza nella coscienza di colui che lo osserva. E se le nostre piccole menti, per qualche modesta convenienza dividono questo bicchiere di vino, questo universo, in diverse parti, in fisica, biologia, geologia, astronomia, psicologia eccetera, ricorda che la natura non fa questo. Per cui rimettiamo tutto assieme per non scordarci infine per cosa è fatto, lasciamo che ci regali ancora un ultimo piacere, beviamolo e scordiamoci di tutta questa storia.
Richard Feynman “L’universo in un bicchiere di vino”
Il ‘metodo Oreste’ ha funzionato!